( fotografata a Val Barbaira - Alpi Liguri - Liguria)

Centaurea scabiosa L.
Fiordaliso vedovino


Asteraceae. Pianta erbacea perenne, alta fino a 80 cm, con fusto diritto, rigido, ramoso verso la sommità, le foglie basali sono appena ispide, lanceolate, profondamente divise e picciolate, le cauline sessili, l'involucro è grande, bratteolato, globoso, di colore verde scuro, con squame ricoperte sui bordi da ciglia chiare o bruno-nerastre,il fiore è composto da numerosi fiorellini centrali tubolosi e da quelli esterni a raggiera, è di colore porporino. Il frutto è un achenio con pappo rossastro. Fiorisce da giugno ad agosto, da 300 a 2000 m s.l.m., in prati e suoli secchi.
Il nome generico (Centaurea) deriva dal Centauro Chirone. Nella mitologia greca si racconta che Chirone, ferito ad un piede, guarì medicandosi con una pianta di fiordaliso. Il nome specifico di questa pianta ( scabiosa ) prende origine dalla parola latina ”scàbies” (= prurito) in riferimento alle presunte proprietà medicamentose delle foglie per curare la scabbia.

( fotografata a Gorge Bruyant - Vercors- Francia)
Centaurea scabiosa subsp. alpestris (Hegetschw.) Nyman
Fiordaliso alpestre


Alta 60 cm, fusti eretti, rigidi, angolosi a rami semplici o ramosi che portano uno o più capolini. Foglie basali e cauline inferiori picciolate, pennatosette con segmenti allargati obvati a oblanceolati, foglie cauline medie, sessili, simili alle inferiori, tutte a lamina consistente, più o meno ruvide, di color verde intenso. Infiorescenza a capolini di 20-40 mm, solitari all'apice dei rami, con involucro ovato globoso, lungo 2-3 cm. L'involucro è sormontato da squame con appendici rigide nerastre a pettine, lunghe 5-7 mm, spesso bifide o trifide, che non si sovrappongono completamente ma lasciano intravedere la base verde su cui giacciono. L'infiorescenza è una calatide, costituita da numerosi fiorellini centrali tubulosi, fertili ed ermafroditi, quelli periferici più grandi raggianti, tutti di colore purpureo. Fiorisce: giugno-agosto.
Praterie sassose, margini dei boschi, bordi dei sentieri di montagna su suoli secchi e calcarei, da 300 a 2000 m.

va a Centaurea scannensis

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