(fotografata a Colle Piazza Marotta-Monti Lepini - Lazio)

Clinopodium nepeta (L.) Kuntze
Mentuccia

Lamiaceae. Pianta perenne molto aromatica, munita di rizoma strisciante e di stoloni.
I fusti, quadrangolari e pelosi sugli angoli, sono prima sdraiati poi eretti, ramosi in alto e possono raggiungere i 70 cm di altezza.
Le foglie sono opposte, ovate, pelose, con apice subacuto e margine revoluto debolmente dentato.
I fiori sono riuniti a 3-9 su un peduncolo all'ascella delle foglie superiori e formano nel loro insieme un'infiorescenza composta. Il calice è tubuloso, peloso alla fauce, con cinque denti apicali; la corolla è rosea o violacea. Il frutto è un tetrachenio, racchiuso dal calice persistente.
Pianta erbacea perenne originaria delle zone montane del Mediterraneo. Molto comune in tutta Italia, si trova nei prati e negli incolti.
Le foglie tritate, dall'aroma simile a quello della menta, indispensabili nei carciofi , vengono impiegate per insaporire piatti di carne, pesce, verdura e funghi.
Proprietà terapeutiche: Digestive, espettoranti, carminative.
Il nome precedente, "Calamintha nepeta" deriva da "Kalamos", canna, penna, e da "Mentha", nome di una ninfa che Persefone trasformò in pianta.
La ninfa Mentha, figlia del dio Cocito, era l'innamorata del dio Plutone, il quale, tuttavia era sposato a Persefone che, gelosa di lei, la trasformò per vendetta in un erba scialba ed insignificante. Il dio Giove (alcuni dicono Plutone stesso), mosso a compassione, le conferì un aroma inconfondibile e piacevole. Da allora la menta divenne un'erba molto conosciuta ed apprezzata.

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