(fotografato al Monte Pellecchia-Monti Lucretili- Lazio)

Echium vulgare L.
ERBA VIPERINA

Boraginaceae. Pianta erbacea biennale, con fusto eretto, robusto, altro 30-60 cm, semplice o ramificato alla base, irsuto per la presenza di peli brevi e densi e di setole bianche, allungate, nascenti da tubercoli porporini. Foglie scure, ricoperte da ispidi peli biancastri rivolti verso l'apice; le basali in rosetta appressata al terreno, lanceolato spatolate, la cauline sessili, strettamente lanceolate. Fiori in cime scorpioidi, riunite in pannocchia cilindrica o piramidale, rossi in boccio, poi di un bell'azzurro-viola profondo. Calice peloso, con lacinie incise fin quasi alla base. Corolla pelosa tubuloso-campanulata, a cinque denti, con fauce priva di squame, livemente obliqua e bilabiata, da cui spuntano cinque lunghi stami a filamento rosso rivolti all'insù.Il frutto è formato da quattro acheni.
Fiorisce marzo- settembre.Comune in tutta Italia, dal litorale alla media montagna,è frequente nei luoghi incolti e degradati (piazzali di cava) sui terreni magri rocciosi, aridi e assolati, di preferenza vulcanici.

Da non confondere con Echium plantagineum L. che si presenta più ramoso, con la corolla meno zigomorfa (simmetria bilaterale, se i suoi elementi sono disposti specularmente, sono cioè divisibili su un solo piano di simmetria) e più allargata con colore porpora-violacea.

Echium deriva dal greco ekis "vipera" ed è chiaramente riferito alle antiche credenze che ritenevano che la pianta curasse i morsi di vipera, (teoria delle Signature)per la forma dell'infiorescenza secca, a testa di vipera.
Come tutte le boraginacee è una buona espettorante, diuretica, sudorifera e depurativa.


Esempio di fasciazione in Echium vulgare

fotografato al Parco della Pace-Ciampino

Deformità della pianta dovuta a malattie o funghi.

va ad Edraianthus graminifolius

va a E
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