(fotografato sui Monti Aurunci-Lazio)
Ophioglossum lusitanicum L.
Ofioglosso lusitanico

Ophioglossaceae.Minuscola pteridofita perenne munita di un corto rizoma verticale a radici fascicolate, talvolta stolonifero. Lamine sterili generalmente due di color verde brillante, un po' carnose, lunghe 2-5(10) cm e larghe al massimo fino a 8 mm, lineari-lanceolate a base gradatamente cuneato-attenuata a guisa di picciolo e sviluppantisi a livello del terreno (l'asse si sviluppa sotto il terreno). Nervatura reticolata con ramificazioni anastomosate all'apice. Lamina fertile (sporofito) trasformata in una spiga lineare un po' tozza di 1-2 cm, inserita alla base della lamina sterile e più lunga di essa. La pianta forma la fronda sterile in autunno e la sporificazione avviene durante l'inverno. Dopo la pianta scompare rapidamente per l'essiccamento degli ambienti temporaneamente umidi in cui vive.
Prati e luoghi erbosi, radure della macchia mediterranea temporaneamente umide, bassi erbosi a solatio, preferibilmente silicei, da 0 a 1000 m
Il ciclo riproduttivo degli Ophioglossum è complicato in quanto lo sviluppo del protallo (gametofito) richiede la presenza di un fungo e impiega diversi anni prima di poter generare un nuovo sporofito. Gli ophioglossum appaiono in regresso per questa presumibile perdita di competitività e per i danni provocati genericamente dall'uomo all'ambiente.
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