(fotografata a Ciampino - Lazio)


Calendula arvensis (Vaill.) L.
CALENDOLA DEI CAMPI


Asteraceae. Pianta annua, pelosa, intesamente odorosa, con fusti pių o meno ascendenti; le foglie verde chiaro sono in basso picciolate e spatolato-dentate in alto sessili, lanceolate. I capolini di 2 cm di diametro sono isolati, con fiori giallo o arancio intenso.Brattee involucrali campanulate su 2 ordini con margine sottile e scarioso e talvolta leggermente porporino; acheni polimorfi, per lo pių a ferro di cavallo, aculeati. Fiorisce tutto l'anno.
Campi, incolti, vigne, fino a 600 m.
Aveva impiego officinale come sudorifera, risolutiva, antiscorbutica, purgativa.
Il nome del genere deriva dal latino "calendae" perchč fiorisce ogni mese dell'anno. E' parente stretta di Calendula officinalis L. pių frequentemente coltivata e spontanea solo in alcune regioni d'Italia; inoltre il suo portamento č pių imponente (capolino di 5 cm) e con caule eretto.
Nella mitologia greca la pianta č associata a Afrodite che addolorata per la morte del giovane amante Adone pianse lacrime, che toccando terra, si trasformarono in calendole.Per questo motivo nel periodo ottocentesco il fiore veniva sempre associato a simobologie tristi causate da pene d'amore o da gelosia e inganni. Anche William Shakespeare decanta il fiore nel sonetto xxv "I favoriti dei grandi principi schiudono i loro bei petali come la calendula sotto l'occhio del sole".
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